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Compressori centrifughi

Compressori centrifughi – I turbocompressori o compressori centrifughi, al contrario, sono delle turbomacchine operatrici, o meglio degli acceleratori di flusso, in grado di generare sovralimentazioni considerevoli se fatti girare ad elevati regimi. Questa macchina dinamica è caratterizzata da una pressione di sovralimentazione e da una portata che aumentano con il quadrato del regime di rotazione secondo una legge esponenziale. Questo tipo di compressore viene azionato grazie ad un collegamento al motore di natura fluidodinamica e non meccanica sfruttando i gas di scarico esausti, caldi e ad elevata entalpia, in uscita dalle valvole e dai collettori di scarico. Questa seconda variante di sovralimentazione è costituita nello specifico dall’abbinamento di una turbina centripeta (ingresso radiale e un’uscita assiale) mossa dai gas di scarico (lato caldo) e di un compressore centrifugo (ingresso assiale e un’uscita radiale) che aspira l’aria, la comprime e con una maggiore pressione la invia all’aspirazione del motore (lato freddo). Il collegamento meccanico tra turbina e compressore, quindi tra lato caldo e lato freddo, è garantito da un alberino che scorre su due bronzine o due cuscinetti internamente lubrificati. L’intero sistema è poi inserito all’interno di un carter centrale (spesso raffreddato internamente a liquido) dove alle due estremità trovano posto due chiocciole all’interno delle quali ruotano le due giranti della turbina e del compressore.

compressore centrifugo

La chiocciola e la girante lato compressore sono realizzati normalmente in alluminio, la chiocciola della turbina è realizzata in ghisa ad alto tenore di nichel e la girante della turbina è realizzata in una super lega, chiamata Inconel, a base di nichel ad alto tenore di cromo e significative percentuali di molibdeno e alluminio. Entrambe adottano questi particolari materiali a causa delle elevatissime temperature raggiunte nel lato caldo del turbocompressore (anche più di 1000°C nei moderni motori a benzina). Queste precisissime macchine dinamiche si affidano inoltre a giranti lato compressore e lato turbina di dimensioni e pesi estremamente ridotti in modo da contenere il più possibile le inerzie e ridurre il turbo-lag. Per poter quindi spostare grandi masse d’aria in poco tempo devono però essere messe in rotazione a velocità elevatissime (anche superiori ai 200.000 giri/min) con importanti ripercussioni su affidabilità, durata e accoppiamenti in gioco. Nonostante non vi sia un collegamento meccanico come nei compressori volumetrici, anche i turbocompressori o compressori centrifughi producono una seppur minima perdita di carico nei collettori di scarico. La presenza della turbina lungo il percorso dei gas crea infatti una certa contropressione che obbliga i pistoni ad un maggior lavoro passivo (negativo) nella fase di espulsione dei gas combusti. Pure in questa situazione la perdita è tanto maggiore quanto il livello di sovralimentazione è elevato. Infine, essendo il turbocompressore una macchina dinamica cioè un dispositivo a flusso continuo mentre il motore endotermico una macchina volumetrica cioè un dispositivo nel quale il fluido viene sostituito ciclicamente, non è così semplice accoppiare fluidodinamicamente queste due diverse macchine all’atto della progettazione.

Archivio foto: prontuario dell’autoveicolo

Author

Matteo Di Lallo

http://www.matteodilallo.tech
Laureato in Ingegneria Meccanica e forte appassionato di motori, ho collaborato con alcune realtà del mondo dell'editoria automotive (Autotecnica, Trasporto Commerciale, Giornale del Meccanico, La Mia Auto, Omniauto, Quattroruote, Motori Agricoli, Evo Italia ed Automobilismo) presso le quali svolgevo il ruolo di test driver di vetture definitive. In seguito mi sono occupato dello sviluppo e del collaudo di vetture prototipali e muletti ad alte prestazioni (Alfa Romeo e Maserati) per conto di CSI Automotive Spa presso il Proving Ground di Balocco. Attualmente svolgo l'incarico di Ingegnere di Produzione sugli aerei militari F-35 per conto di Leonardo Aircraft presso lo stabilimento/aeroporto militare di Cameri (Novara).

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