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DPF o FAP

DPF o FAP – Il filtro antiparticolato è una trappola meccanica costituita da un supporto monolitico a base di carburo di silicio poroso. Questo sistema di post trattamento dei gas di scarico consente di ridurre, a meno di un millesimo, la quantità di particolato emesso dallo scarico intrappolandolo al suo interno. Una volta pieno, il filtro antiparticolato va svuotato attraverso il processo della rigenerazione che consiste in una vera e propria combustione del particolato presente all’interno del filtro. Esistono però due diverse tipologie di filtro antiparticolato: il FAP ed il DPF. Nel FAP la rigenerazione attiva avviene grazie all’intervento di vari additivi a base di ossido di cerio e ferro. Questi additivi consento di abbassare la temperatura alla quale normalmente avviene la rigenerazione (da 650 °C a 450 °C) così da non dover eseguire eccessive post iniezioni per innalzare a temperatura nel catalizzatore ossidante. Nel DPF non vengono utilizzati additivi ma viene innalzata ulteriormente la temperatura dei gas di scarico (650 °C) tramite una serie di post iniezioni effettuate nei collettori di scarico e nei catalizzatori ossidanti. Queste post iniezioni sono poi aiutate dai metalli nobili, inseriti all’interno del filtro antiparticolato, che fungono da catalizzatori per favorire il processo di rigenerazione.

DPF o FAP

Nei moderni motori diesel, per poter rispettare la tanto temuta normativa Euro 6c che entrerà in vigore nel 2017, la complessità dei sistemi di post trattamento dei gas di scarico è cresciuta a dismisura, al punto da richiedere quasi il 50% dell’investimento monetario stabilito per lo sviluppo dell’intero motore. In queste piccole “centrali nucleari” trovano posto un catalizzatore ossidante, un filtro per il particolato, il sistema di iniezione dell’additivo AdBlue (per accelerare la reazione di riduzione degli ossidi di azoto) ed, infine, un catalizzatore SCR (Selective Catalytic Reduction).

DPF o FAP

Archivio immagini: Audi Italia, Volkswagen, Opel, Mercedes

Author

Matteo Di Lallo

http://www.matteodilallo.tech
Laureato in Ingegneria Meccanica e forte appassionato di motori, ho collaborato con alcune realtà del mondo dell'editoria automotive (Autotecnica, Trasporto Commerciale, Giornale del Meccanico, La Mia Auto, Omniauto, Quattroruote, Motori Agricoli, Evo Italia ed Automobilismo) presso le quali svolgevo il ruolo di test driver di vetture definitive. In seguito mi sono occupato dello sviluppo e del collaudo di vetture prototipali e muletti ad alte prestazioni (Alfa Romeo e Maserati) per conto di CSI Automotive Spa presso il Proving Ground di Balocco. Attualmente svolgo l'incarico di Ingegnere di Produzione sugli aerei militari F-35 per conto di Leonardo Aircraft presso lo stabilimento/aeroporto militare di Cameri (Novara).

9 Replies to “DPF o FAP”

  1. Salve Ingegnere,

    ho un dubbio, ho un auto con motore volkswagen 2.0 tdi CR euro 6b (CRLB).
    Le post iniezioni di gasolio per favorire l’ossidazione nel DPF avvengono in camera di combustione o esiste un quinto iniettore che evita la diluizione dell’olio motore?

    Grazie anticipatamente.

    Cordiali Saluti

    1. Buongiorno Valentino, secondo le mie informazioni, se lei si riferisce al motore VW EA288 2.0 TDI Euro 6, le post iniezioni di gasolio per favorire la rigenerazione nel DPF avvengono in camera di combustione andando purtroppo a incrementare la diluizione dell’olio motore.
      Grazie a lei e cordiali saluti.

  2. Io volevo capire quindi,io ho un auto Renault con motorizzazione 1500 tdci blue diesel con ADDITIVO ad blue,ma in questi motori è presente anche il fap ?

    1. L’additivo AdBlue si riferisce al catalizzatore Scr che tratta gli ossidi di azoto NOx mentre il Fap/Dpf trattano il particolato PM.
      Nei moderni diesel sono presenti entrambi assieme al catalizzatore ossidativo Doc per il trattamento di CO e HC.

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