ZF 4HP22 (1982): l’efficienza acquista un’importanza sempre maggiore – La continua ricerca di una diminuzione dei consumi ha spinto l’azienda tedesca, nel 1982, a presentare il cambio automatico 4HP22, degno erede del 3HP22, che, come si evince dal nome, permetteva l’utilizzo di ben 4 rapportature distinte. La quarta marcia, in questo caso, consentiva rapporti di trasmissione più lunghi, senza compromettere la capacità di accelerazione del veicolo. Ma ciò che ha realmente permesso una netta riduzione dei consumi fu l’introduzione, da parte degli ingegneri, di una frizione di esclusione del convertitore di coppia. Utilizzata solo con l’ultima marcia, cioè la quarta, questa frizione chiudendosi permetteva di bypassare il convertitore di coppia e di arrivare agli ingranaggi del cambio in maniera diretta in modo da inviare l’intero quantitativo di coppia motrice. Ulteriore obiettivo per ZF era quello di ridurre in modo significativo i tempi di innesto e cambiata. L’obiettivo viene raggiunto con l’introduzione di un sistema di controllo elettroidraulico in luogo dei classici attuatori meccanici-idraulici. I tempi di cambiata rimangono comunque alti (1,5 secondi) specie se paragonati con quelli dei cambi attuali ma, grazie all’elettronica, i momenti di cambiata ed il rapporto da inserire venivano decisi da una centralina in base al carico del motore, al numero di giri oltre che all’inclinazione della strada. Il 4HP22 era progettato per sopportare un flusso di coppia massima compreso tra i 100 Nm ed i 380 Nm. Inoltre, il 4HP fu l’ultimo cambio automatico di ZF, che si adattava sia al montaggio longitudinale nei veicoli dotati di trazione posteriore sia al montaggio anteriore trasversale.
Archivio foto: ZF
Buongiorno Matteo. Grazie alla sua spiegazione ho capito molto del cambio del mio Land Rover Discovery. Grazie mille.
Grazie a lei Luigino per i complimenti.