Differenziale lamellare – E’ un altro tipo di differenziale autobloccante, sensibile alla velocità di rotazione, che utilizza un concetto simile a quello adottato dal LSD nel quale però la coppia di attrito interna viene incrementata grazie all’utilizzo di frizioni posizionate tra la scatola del differenziale e gli alberi di uscita su cui sono montati i planetari. Le frizioni a lamelle sono realizzate alternando tra loro dischi frizione torsionalmente solidali ai due alberi di uscita e dischi frizione torsionalmente solidali alla scatola del differenziale. Grazie a delle scanalature, ricavate sui due alberi di uscita e sul carter, tutti i dischi frizione posso scorrere lungo l’asse di rotazione del differenziale. Ogni paio diametralmente opposto di satelliti è montato su un perno trasversale che consente il nascere di forze trasversali, parallele all’asse geometrico di rotazione dei semisassi, e aventi direzioni idonee a provocare pressioni sui dischi frizione. I planetari sono montati anch’esse sugli alberi di uscita con profili scanalati e vengono spinti verso l’esterno dalla componente assiale/trasversale della forza di contatto ai denti che essi scambiano con i satelliti, andando così a chiudere i due pacchi frizioni. In questo modo nasce una coppia di attrito interna , proporzionale al modulo della coppia in ingresso al differenziale. Infatti tale coppia di attrito è proporzionale alle forze che i satelliti esercitano, attraverso il contatto con i denti, sui due planetari calettati sugli alberi di uscita. In sostanza il meccanismo diviene autobloccante solo se il nucleo centrale si espande assialmente premendo sulle lamelle e ciò si verifica quando sulle ruote velocità e coppia differiscono di una certa entità. In definitiva, quando le frizioni vengono bloccate, i due alberi che stanno all’ingresso e all’uscita dell’albero vengono resi solidali cioè ruotano come se fossero un albero solo.
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