Brembo Racing possiede un sofisticatissimo banco dinamometrico che, fungendo da mini galleria del vento, consente di modificare la portata di aria di raffreddamento così da simulare in modo preciso quello che avviene in termini di flussi sulla vettura stessa. In un passato recente si cercava la più rapida espulsione dell’aria calda dei freni per preservare l’impianto. Oggi, invece, i progettisti preferiscono selezionare i flussi d’aria tanto d’entrata (ci sono prese che alimentano il disco e altre che servono la pinza) che d’uscita. Uno dei motivi deriva dal fatto che eliminando le turbolenze generate dal moto rotante della gomma si riesce a ridurre la resistenza all’avanzamento a cui è sottoposta la monoposto e ad aumentare al tempo stesso il carico aerodinamico. Si possono sperimentare vari cestelli, più o meno chiusi, o modificare le canalizzazioni introducendo piccoli elementi aerodinamici così da ottenere il miglior raffreddamento possibile.
Se c’è l’esigenza di scaldare il cerchio per mandare in temperatura le gomme si usano cestelli che hanno una finestra in prossimità del disco, in modo tale che l’aria rovente (nei picchi di staccata si toccano anche 1000 gradi) venga indirizzata dove serve sulla ruota, e non vada dispersa. Utilizzano i mozzi forati, infine, l’aria dei freni viene convogliata al centro della ruota, dove si generano meno turbolenze. Il flusso caldo che esce dal cerchio è utile a indirizzare l’aria che viene deviata dalla paratia dell’ala anteriore perché aggiri la gomma anteriore. Trovando, infatti, una buona “sincronizzazione” delle vene fluide è possibile far riattaccare il flusso al diffusore posteriore aumentando il carico aerodinamico.
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