Meccanica Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio – Il 2.9 litri V6 biturbo benzina che equipaggia la nuova AlfaRomeo Giulia Quadrifoglio è un’unità di derivazione Ferrari. Nello specifico è composta da due bancate, di tre cilindri l’una, che generano una V di 90° (esattamente come il recente V8 Ferrari). Le due bancate lavorano come se fossero due motori da tre cilindri completamente indipendenti (ognuno con la propria turbina, il proprio sistema di iniezione e la propria centralina di gestione motore). Questa soluzione permette la disattivazione dei cilindri ai carichi bassi o parziali. Per la precisione viene disattivata sempre la bancata di destra grazie all’utilizzo di punterie idrauliche che portano la bancata di destra in una condizione di digiuno sia di aria che di combustibile. Le punterie idrauliche, attivate oleodinamicamente, fanno parte di un complesso sistema di valvole OCV ricavate in parte nella fusione della testata.
Il propulsore italiano adotta due turbine, una per bancata, a geometria fissa e single scroll con una pressione massima di sovralimentazione pari a 2,5 bar (pressione assoluta). La scelta è stata dettata dalla particolare fasatura degli scoppi (90° – 150° – 90°) generata dalla disposizione a V di 90° del sei cilindri. Questa fasatura evita qualsiasi sovrapposizione delle fasi di scarico evitando quindi perdite nei gas in arrivo alla turbina. La distribuzione, infine, adotta comandi valvola attuati per mezzo di bilancieri a dito e cuscinetti ad aghi. Questa scelta consente di imprimere forti accelerazioni alle valvole stesse, senza scontare eccessive perdite meccaniche causate da profili delle camme troppo spinti.
Il valore di pme del motore 2.9 litri V6 biturbo benzina da 510 CV e 600 Nm della nuova AlfaRomeo Giulia Quadrifoglio è di 26,4 bar. Un valore davvero elevato! La pme (Pressione Media Effettiva) è il lavoro utile fornito ad ogni ciclo dall’unità di cilindrata. Sinteticamente è indicativa dei livelli di pressione raggiunti nel cilindro quindi, da un lato, delle sollecitazioni pressorie cui è sottoposto il motore, dall’altro del suo grado di sovralimentazione. E’ un valore molto utile per confrontare i motori e stabilire i loro limiti di prestazioni. La pme permette anche di riassumere in un unico parametro della bontà con cui è progettato il motore dal punto di vista chimico, fisico e fluidodinamico, cioè con quale efficienza questo riesce a fruttare l’energia del combustibile.
Archivio immagini: EngBook (Matteo Di Lallo).
Molto…molto interessante!!! Bellissimo articolo
Grazie Piergiovanni.
Ciao Matteo, sai dirmi se l’albero è semplice con tre manovelle a 120° o sono sfalsate di 30° ogn’ una? Addirittura mi sembra che in F1 il Ferrari 6 cilindri 90° abbia albero piatto, può essere?
Grazie
Ciao Matteo, una domanda. L’Alfa Romeo ha previsto un cambiamento riguardo l’olio motore passando dallo 0W40 A3 allo 5W40 C3 per le auto più recenti. Io ho una Quadrifoglio 2019 che da libretto consiglia ancora il primo ma che essendo omologata EURO 6d dovrebbe usare il secondo (!). A tua conoscenza il fatto che oggi richiedano un olio C3 e’ perché vi e’ un filtro antiparticolato?
Bello grazie,molto interessante
Grazie Matteo
Bravo Matteo. Apprezzo molto il tuo lavoro .
Una domanda: si dice che la A45 AMG abbia una pressione di turbina di 1,8 bar. Credi sia il valore di picco o il medio?
Ti ringrazio
Grazie Gabriele per i complimenti!
Secondo le informazioni in mio possesso la turbina della MB A45 AMG lavora a una pressione media di 1.8 bar relativi.
Vorrei fare una domanda,mi sai spiegare la differenza della collocazione delle turbine che può essere all interno della V del motore come Audi-Porsche ecc,e quelle dell Alfa Romeo che sono all esterno?ci sono vantaggi e svantaggi in tutte e 2 le configurazioni?
Buongiorno Saverio, la collocazione delle turbine all’interno della V permette di ottenere una più rapida risposta al comando del gas, maggiori performance e minore turbo-lag, una sensibile riduzione delle emissioni inquinanti allo scarico e una sensibile riduzione di peso grazie al minore lunghezza dei condotti di collegamento tra le turbine e i lati di aspirazione e scarico. Altro vantaggio è la possibilità di ricreare all’interno della V una zona calda (ad alta temperatura) che permette ai sistemi di post trattamento di entrare in funzione più velocemente e di mantenere la temperatura ideale di funzionamento. Infine la stessa disposizione rende possibile l’installazione dei sistemi di post trattamento direttamente a ridosso delle turbine così da sfruttare in pieno l’elevata temperatura dei gas di scarico per avviare i processi all’interno dei catalizzatori.
La scelta di collocarle all’esterno è, invece, adottata nel caso in cui non si riscontrino le necessità sopra descritte, o nel caso in cui non si vogliano o non si possano raggiungere temperature così elevate nella zona all’interno della V molto vicina alle teste del motore (che vanno in caso contrario dimensionate a dovere).
Ciao Matteo, secondo te il 1.8 della 124 Abarth e questo 2.9T, potrebbero avere dei punti in comune?
in pratica ha due motori a tre cilindri e in alcune situazioni va a 3 :)…..solo perché è la Giulia quadrifoglip non viene criticata…molti non sanno neanche della disattivazione dei cilindri…neanche chi l’ha comprata….io non sono contrario ai tre cilindri…soprattutto sw guardiamo l’ecoboost di ford…ma anche quello di bmw…stesso propulsore dell’i8….unici problemi scossoni ad accensione e spegnimento…ma rombo gradevole simile al 6 in linea…consumi contenuti….ne ho trovati con tanti km senza nessin problema…tu che pensi dei 3 cilindri?
Complimenti, articolo professionale e preciso!
Grazie Francesco!
complimenti argomenti sempre molto interessanti e dettagliati
Grazie Luigi!
Complimenti bel articolo,
Una domanda che turbine monta la giulia quadrifoglio???
Marca???
Grazie
Ottimo articolo!
Una domanda: le nuove Q hanno la doppia iniezione (indiretta e diretta) e/o il GPF?
Mi sembra di ricordare che col 2019 i motori siano a doppia iniezione (e siano anche cambiate le specifiche dell’olio).
Grazie!